Alimentazione e sport
Recentemente sono stato a lungo in attesa (5 ore) nell’ufficio per il rinnovo del mio permesso di soggiorno, riguardo a cui non ho molte cose positive da dire, se non che ho incontrato delle persone molto gentili che sono state in attesa per ore per lo stesso servizio. Una coppia (lui italiano lei giapponese) era molto appassionata di pallacanestro e voleva sapere tutto sulla mia carriera. Raramente penso alla mia carriera di atleta professionista, quindi è stato strano richiamare alla mente quei ricordi e raccontarli con entusiasmo. È interessante il fatto che questa settimana terrò il mio corso del mercoledì sera sull’alimentazione per gli atleti (e per i non atleti), così ho cercato di ricordare chiaramente le mie prime esperienze di dieta macrobiotica come atleta – avevo molto tempo da dedicare a questo impegno.
Ho imparato a conoscere l’alimentazione e lo sport nel modo più duro, tramite tentativi ed errori, oltre che con lo studio scientifico. Studiavo biologia e giocavo a pallacanestro ad altissimo livello nel campionato universitario americano e cercavo di combinare i miei studi con il mio desiderio di ottenere buone prestazioni atletiche. All’epoca (1972-76) l’alimentazione in America era incentrata sull’ossessione per le proteine, in particolare quelle di origine animale sotto forma di carne, formaggio, uova e pesce. I nostri pasti pre-partita erano a base di bistecca, riso bianco e insalata, tutti serviti in grandi quantità. Fortunatamente uno dei miei professori di biologia veniva dall’India (il dottor Lingappa) e predicava costantemente le virtù e i benefici di una dieta vegetariana, così ho smesso di mangiare le bistecche e mi sono concentrato su riso e verdure. Il primo beneficio che ottenni da questa dieta pre-partita fu che divenni popolare tra gli altri giocatori della squadra, che volevano sedersi accanto a me per prendere la mia bistecca. Il beneficio maggiore fu che notai di avere più energia e di essere più concentrato durante la partita.
Quando mi sono laureato, avevo già deciso di venire in Italia per giocare a pallacanestro (la mia intenzione era di fermarmi un anno), così ho chiesto al dottor Lingappa se pensava che avrei potuto essere abbastanza forte da diventare un atleta professionista con una dieta vegetariana. La sua risposta fu che “l’elefante è vegetariano ed è molto forte”. Con questo pensiero in mente sono partito per Milano con l’intenzione di diventare vegetariano. Il destino è intervenuto e il giorno del mio arrivo a Milano ho incontrato un giocatore che aveva conosciuto Michio Kushi ed era estremamente entusiasta della dieta macrobiotica. Quasi 50 anni dopo, sono ancora a Milano per insegnare Michio Kushi e la macrobiotica.
Questo mercoledì mi concentrerò sulle esigenze specifiche degli atleti rispetto agli studenti o ai lavoratori sedentari e spiegherò come possono essere soddisfatte al meglio con i principi macrobiotici e scientifici. Alcuni dei bisogni degli atleti, che ritengo possano essere soddisfatti al meglio con la dieta macrobiotica, sono:
Maggiori livelli di energia
resistenza
concentrazione
Nutrire e costruire i muscoli
Flessibilità muscolare
Capacità di recupero
Uno stato emotivo equilibrato in gara
Da un punto di vista strettamente macrobiotico, devono bilanciare il forte effetto yang dello sport.
Da un punto di vista scientifico, devono compensare l’acido lattico creato dall’uso intensivo dei muscoli.
Gli studenti, invece, hanno bisogno di:
Chiarezza mentale
Energia mentale e concentrazione costanti
Buona memoria
Capacità di ragionare e di collegare dati e ricerche
Hanno anche bisogno di bilanciare gli effetti yin di un lavoro più sedentario.
Lo yin e lo yang, insieme alla teoria delle 5 trasformazioni, forniscono indicazioni sorprendenti su come raggiungere questi obiettivi nel modo più sano ed equilibrato.
Oltre alla mia esperienza di atleta professionista, nel corso degli anni ho ricevuto molti atleti in consulenza, da calciatori di serie A a corridori olimpici o triatleti. Ho anche inventato una mia bevanda sportiva per dare energia rapida durante una gara o un allenamento prolungato, che condividerò durante la lezione.
L’acutezza mentale e la prestanza fisica hanno una caratteristica principale in comune: si esprimono al meglio in una persona che sta evolvendo e crescendo mentalmente e spiritualmente, e non ci sono principi alimentari più capaci della macrobiotica di facilitare queste qualità, anche se si esprimono in modo leggermente diverso a seconda dell’attività svolta.
Martin